ROMA SPQR

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Torre dei Conti

M

Colosseo

Dove si trova

Largo Corrado Ricci

BUS

81  84  85 87  16  175  628  810  850

 

 

Oggi Roma conta quasi tre milioni abitanti, e pensare che nel 1300, nella città ristretta ormai nella pianura tra Pincio, Campidoglio e Tevere, vivevano non più di trenta o trentacinquemila abitanti. Nel Giubileo di quell'anno accorsero a Roma circa due milioni di pellegrini che, al primo apparire dell'Urbe, si genuflettevano sulla strada e cantavano. In quel tempo a Roma vi erano tante torri, perlopiù di guardia. Tra queste una di particolare interesse è la Tor dei Conti, che si trova sulla sinistra all'incrocio tra la via dei Fori Imperiali e Via Cavour. Questa poderosa torre sembra sia stata costruita sulle rovine del Tempio della Terra. Il terremoto del 1348 ne fece crollare i due corpi rientranti superiori, riducendola, come si vede ora, alla parte basamentale poderosa, ma tozza, perchè non più proporzionata all'altezza. I primi lavori della torre sarebbero iniziati sotto il pontificato di Niccolo I intorno all'869, ma prese la sua forma definitiva dopo abbondanti rifacimenti ed ampliamenti, nel 1238 sotto la guida del suo proprietario Riccardo Conti, fratello di papa Innocenzo III. Anche se purtroppo è stata parecchio manomessa e forata da finestre di abitazioni, si presenta nella sua massiccia originaria struttura in cotto, rafforzata a filari di pietrame bianco e nero. Come ogni torre ha la sua storia e le sue leggende, quindi è anche giusto riportare qualche notizia. Si narra di un grosso scandalo provocato da Riccardo, il quale aveva ricostruito la torre coi denari avuti dal fratello, ma nello stesso tempo ipotecato alcuni beni alla famiglia Poli. Quindi anche la torre era stata compromessa; Innocenzo III, con autorità, fece rivalere tutti i suoi diritti restituendo definitivamente ai Conti il fortilizio. Inoltre si dice che lo scopo della torre, quando venne riedificata per ordine di Innocenzo, consisteva nel dominare un incrocio stradale e nel proteggere le processioni papali che, in quel punto, dovevano trovarsi esposte a qualche pericolo. Anche Francesco Petrarca scrisse su questa bellissima torre in occasione del terremoto del 1348.