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Anfiteatro Castrense

 

L'anfiteatro          Interno con l'orto di S. Croce in Gerusalemme

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San Giovanni

Tra S. Croce di Gerusalemme e le mura Aureliane. Queste ultime dopo l'attraversamento di Via Nola inglobano i resti dell'anfiteatro

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L'Anfiteatro Castrense è ricordato nei Cataloghi Regionari nella V Regio. Il nome deriva da Castrum (che in latino significava "accampamento") ma che assumerà,  in tarda epoca, il significato di dimora imperiale: ciò  si adatterebbe benissimo a questo caso, dato che l'Anfiteatro faceva parte di un complesso edilizio noto con il nome di Palazzo Sessoriano, una villa imperiale della tarda età severiana, della quale, oltre al suddetto Anfiteatro, facevano parte anche le Terme Eleniane (l'aula utilizzata per la costruzione di S.Croce in Gerusalemme) e il Circo detto Variano. L'Anfiteatro del III secolo, destinato agli spettacoli e alle manovre militari in onore della corte imperiale, deve la sua conservazione al fatto di essere stato incorporato nelle Mura Aureliane. Ben conservato fino al terzo ordine ancora alla metà del XVI secolo, fu allora per necessità difensive ridotto al solo primo piano (restano solo pochi residui del secondo). In seguito, i resti dell'Anfiteatro furono utilizzati per la costruzione dei nuovi edifici alla metà del '700. Infatti, sotto Benedetto XIV, fu demolito quanto rimaneva delle gradinate. L'anfiteatro ha una pianta tendente al circolare (m.88 x 75,80) ed è costruito interamente in mattoni, tranne pochi elementi in travertino. Il primo ordine è costituito da fornici tra pilastri, inquadrati da semicolonne corinzie, col capitello in mattoni; il secondo ordine era simile, ma con paraste al posto delle semicolonne. Il terzo, ricostruibile da disegni rinascimentali, era chiuso, con finestre e mensole per il velario. Della cavea non resta quasi nulla. Il tipo di Il tipo di mattoni, privi di bolli, permette di attribuire l'edificio alla fine dell'età severiana. Dall'anfiteatro aveva inizio un grandioso corridoio coperto, lungo più di 300 metri e largo m. 14,50, che sfiorava la grande sala più tardi trasformata nella chiesa di S. Croce in Gerusalemme, e si spingeva fino al Circo Variano. Resti di questo corridoio e del circo sono visibili in vari punti nella zona retrostante S. Croce. Recentemente, scavi mirati hanno individuato, al di sotto dell'arena, il complesso dei servizi costituito da una galleria centrale su cui si affacciano ambienti con volte a crociera. Sulla galleria principale si innestano poi altre due gallerie con un andamento semicircolare.