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        Opera di Giovanni Fontana e Flaminio Ponzo (1610-12). La grande conca
        venne aggiunta nel 1690 da Carlo Fontana. Il "Fontanone" come
        amano chiamarlo i romani, è stato costruito con le pietre asportate dal
        Foro di Nerva. E' tutto in marmo bianco e
        granito, aperto in tre solenni arcate fiancheggiate da due nicchie. Fu
        Paolo V a volere la fontana alla fine del condotto dell'acqua Paola.
        Giovanni Fontana si ispirò alla mostra del Mosè e costruì, in
        collaborazione con Flaminio Ponzo, altro architetto in auge in quel
        periodo, un gran castello con cinque nicchioni; i tre del centro, più
        grandi, sono ornati dalle colonne provenienti dal Foro Romano, mentre le quattro centrali provengono dalla vecchia Basilica
        di San Pietro. In alto l'insegna dei Borghese sorretta da due
        angeli ai lati, scolpiti da Ippolito Buzio nel 1610. Flaminio Ponzo
        apportò qualche modifica al disegno originale, rendendo l'insieme più
        armonico ed elegante. La grande vasca a terra venne aggiunta nel 1690 da
        Carlo Fontana (in sostituzione delle precedenti cinque piccole conche) e
        fu proprio questa a dare grandiosità alla fontana. Pare che quando fece
        la prova generale di uscita dell'acqua, questa venne fuori con tanta
        forza da rompere la balaustra in marmo e precipitare a valle (allora non
        c'era la piazza attuale ed "il fontanone" era pressoché a
        picco sulla via sottostante. Il Pasquino 
        (riporta
        il Delli) come al solito non perse tempo e scrisse i seguenti versi:
        "Il miracolo è fatto, o padre santo, con l'acqua vostra, che vi
        piace tanto; ma sarebbe il portento assai più lieto se l'acqua la
        cangiasse in vino d'Orvieto". C'è un aneddoto riguardo alla
        fontana, che risale all'estate del 1849, quando i francesi che
        assediavano Roma, interruppero l'afflusso d'acqua alla città. Si
        racconta che gli zuavi andavano a dormire nelle ore calde d'estate,
        dentro la grande vasca che era riparata dal sole cocente. Ma il
        comandante francese un giorno venne a sapere che attraverso le
        conduttore vuote alcuni patrioti si stavano avvicinando al suo quartiere
        generale; non si sa se la notizia corrispondesse a verità, ma in ogni
        caso il comandante si affrettò a riaprire immediatamente le conduttore,
        causando così un bel bagno improvviso agli zuavi dormienti.
         Nel secolo scorso dietro "il fontanone", era il
        "Giardino dei Semplici" ovvero "Orto Botanico", oggi
        l'Orto Botanico è altrove, ma nel grande ventre del fontanone è
        sistemato uno dei magazzini antiquari del Comune dove si può trovare
        una sorta di disordinato museo; sarebbe veramente interessante se
        potesse essere aperto al pubblico, come del resto sarebbe giusto; vi
        trovano posto monumenti o frammenti di essi, nonché fontane rimosse dai
        loro posti originari e scomposte in vari pezzi catalogati e numerati,
        anche se di molti ormai non si sa più a quale fontana appartengono.  |