Museo Nazionale Preistorico

 

Pugnale in bronzo               Statuetta sarda

 

P.le G. Marconi, 8

Tel. 06.54952310

M  Eur Fermi

BUS  671 703 714 717 764 765 780 791

 

Il Museo, che deve il suo nome e la sua fondazione all'illustre paletnologo parmense Luigi Pigorini, è una delle più importanti istituzioni internazionali per qualità e quantità dei reperti posseduti.
Venne inaugurato il 14 marzo 1876 nel palazzo del Collegio Romano, già sede del Museo Kircheriano; tra il 1972 e il 1977 il Museo "L. Pigorini" è stato trasferito nella attuale sede del Palazzo delle Scienze dell'Eur.
Le collezioni etnografiche constano di oltre 60.000 oggetti prodotti dalle culture indigene extraeuropee, alcuni provenienti dal Museo Kircheriano (XVII sec.), altri appartenenti a collezioni rinascimentali.
Dal Regno del Congo provengono i velluti di rafia ed il corno da caccia intagliato (XVII sec.); dall'Angola le due più antiche sculture africane in legno (XVII sec.); dalla Sierra Leone le due grandi saliere ed il corno da caccia in avorio in stile afro-portoghese (\VI sec.); dal Messico le maschere e le impugnature di coltello in mosaico di pietre dure, esempio di arte mixteco-puebla; dal Canada, le armi e i costumi degIi indiani; dalle Antille l'idolo dei Taino (XVI sec.). A questo nucleo iniziale si aggiunsero in seguito le collezioni che i viaggiatori ed esploratori italiani riportarono tra la fine dell"800 e gli inizi del '900.
Tra i reperti più significativi della sezione Africa, riallestita nel 1994, alcuni splendidi feticci chiodati, una collezione di armi antiche, e la più importante raccolta di armi ornamenti e costumi dell'Abissinia ottocentesca.
La sezione America, di imminente riapertura, è rappresentata dalle raccolte dell'Amazzonia e da una serie di ceramiche precolombiane del Messico e del Perù.
La sezione Oceania, di recente riapertura, espone antichi reperti provenienti principalmente dalla Nuova Guinea, dall'Arcipelago di Bismark e dalle Isole Salomone.
Di più recente acquisizione la grande canoa cerimoniale proveniente dall'isola di Kitawa (Isola Trobriand). Delle collezioni asiatiche è per ora proposta una rassegna puramente esemplificativa della varietà dei materiali conservati, provenienti da diverse regioni dell'Asia.
La sezione Preistoria e Protostoria presenta alcune delle più importanti culture italiane ed europee comprese tra il Neolitico e l'Età del Ferro. I reperti spaziano dall'importante collezione dei manufatti in pietra levigata di Alba (Cuneo) e delel palafitte svizzere di epoca neolitica, alle sepolture di Rinaldone e Remedello o al complesso dei bicchieri campaniformi di Fosso Conicchio del periodo Neolitico.
Rilevante per l'Età del Bronzo italiana l'esposizione di materiali da Polada, dalla Grotta della Pertosa, dai siti terramaricoli ( come il Castellaro di Gottolengo) e dai ripostigli di bronzi (come Coste del Marano), mentre una finestra viene aperta sulle coeve culture mediterranee ( Sicilia, Creta, Cipro, Rodi) ed europee.
L'età del ferro è testimoniata dalle culture di area laziale, (come le numerose urne a capanna dei Colli Albani o le eccezionali sepolture di Osteria dell'Orsa), di area tosco emiliana (come i corredi villanoviani di Tarquinia, Bisenzio e Bologna o la produzione orientalizzante da Vaio a Capena), di area veneta (come Este e Golasecca) e sarda, con gli straordinari bronzetti di guerrieri nuragici.
Conclude il percorso la celebre Fibula Prenestina, in oro, che reca sulla staffa una delle più antiche incisioni in lingua latina.
Il Museo possiede una biblioteca specializzata che rappresenta, con le sue 60.000 pubblicazioni, la più antica e ricca raccolta italiana di materiale relativo alle aree disciplinari di competenza.
Tra le raccolte più significative, i fondi bibliografici Callegari, Giglioli, Leach e Lanternari. Al Museo afferiscono un archivio fotografico ed un archivio storico che conservano documenti importantissimi per la storia delle scienze antropologiche.
Il Museo è dotato di laboratori (Antropologia, Paleontologia e Archeologia, Restauro e Didattico) che collaborano con Istituti nazionali ed internazionali.

Sito internet: www.pigorini.arti.beniculturali.it