Visita virtuale di Palazzo Farnese

 

 

Giustamente Palazzo Farnese a Roma è considerato uno dei monumenti più belli e significativi del Rinascimento italiano. La sua mole e la sua bellezza, nonché le collezioni d’arte che lo adornavano (oggi in gran parte custodite a Napoli nel Museo Archeologico Nazionale ed in quello di Capodimonte) testimoniano la grandezza e l’influenza che i Farnese raggiunsero nel periodo del loro massimo splendore.

 

 

 

 

La Galleria

La Galleria è opera di Annibale Carracci e fu commissionata dal Cardinale Odoardo Farnese sul finire del XVI secolo. Gli affreschi della volta rappresentano figure mitologiche di grande sensualità, che celebrano senza alcun ritegno l’onnipotenza dell’amore. A quel tempo questo sembrò quasi uno scandalo per la residenza di un Cardinale dell’epoca di un papa come Clemente VIII severissimo nei confronti della sensualità. Tutte le scene celebrano la potenza dell’amore attraverso il mito: la lotta tra Eros ed Anteros, il grande e potente Ercole ridicolizzato da Onfale, l’amore tra Anchise, un mortale, e la dea Venere. Annibale Carracci abbandonò i lavori nel 1605, perchè aveva dei contrasti col cardinale, ma anche per motivi di salute (morirà infatti nel 1609). Gli affreschi della Galleria furono completati dai suoi allievi (Sisto Badalocchio,suo nipote Antonio Carracci e il Domenichino) ma il tema cambiò totalmente, tornando alla metafora moraleggiante del trionfo della virtù sul vizio ed alle imprese della famiglia Farnese.

 


                                  

Immagini della Galleria

 

 

Il Camerino

Fu la prima ad essere affidata per essere decorata dal Cardinale Odoardo Farnese ad Annibale Carracci nel 1595. 

Il Carracci, invece di realizzare dei normali stucchi a rilievo, come era normale all’epoca, fece degli stucchi dipinti raffigurando pampini intrecciati a ghirlande con in mezzo fauni, satiri ed amorini. 
Il ciclo degli affreschi è legato al mito greco di Ercole, Ulisse e Perseo con un tema che vuole simboleggiare il trionfo della virtù sul vizio.

 

 

                                 

       Immagini del Camerino

 

 

La Camera del Cardinale

E' stata la prima stanza del Palazzo ad essere affrescata nel 1547.
E’ circondata da due fregi sovrapposti, il più alto dei quali è opera di Daniele da Volterra. 

Trattasi di un ciclo di affreschi che hanno per tema il mito di Bacco ed il motivo dell’Unicorno (uno degli emblemi di casa Farnese) il tutto alternato ad una serie di elementi di stucco con aironi, sfingi e putti, tra maschere, drappeggi, ghirlande e pampini.

Il fregio di sotto, in stucco su sfondo policromo, ha medaglioni con bassorilievi che raffigurano le quattro stagioni.

 

 

                             

       Immagini della Camera del Cardinale

 

 

La sala dei Fasti Farnesiani

La Sala dei fasti Farnesiani fu dipinta da Francesco Salviati tra il 1552 ed il 1556 e fu portata a termine da Taddeo Zuccari che cominciò a lavorarci nel 1563, anno della morte del Salviati stesso.
Il ciclo pittorico della sala è ispirato a celebrare la grandezza dei Farnese: dalle gesta di Paolo III (il papa della pace di Nizza tra l’imperatore Carlo V ed il re Francesco I e del Concilio di Trento) alla celebrazione di Ranuccio il Vecchio, rappresentato nelle vesti di Enea, fondatore di Roma, e di Pietro V Farnese.

 

 

                             

Immagini della Sala dei Fasti Farnesiani

 

Sala di Ercole

Questa monumentale sala, alta due piani, all'inizio non era prevista dal Sangallo. Egli fu costretto a rivedere la struttura interna del Palazzo a causa della morte di Ranuccio, uno dei figli di Paolo III a cui era destinata una intera parte del palazzo.
La scala che avrebbe dovuto condurre all'appartamento di Ranuccio non fu costruita e quindi si liberò il vasto ambiente che fu appunto chiamato Sala di Ercole. Bellissimo è il soffitto ligneo del Vignola, con le armi del Cardinale Ranuccio.

 

 

                   

Immagini della Sala di Ercole

 

 

Le foto di questa pagina sono tratte dal volume: Roma, Palazzo Farnese, Ambasciata di Francia.Editore Franco Maria Ricci 2000