ROMA SPQR

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Musei Capitolini

 

 

Piazza del Campidoglio. All'interno sia di Palazzo Senatorio che di Palazzo Nuovo.

Apertura 9.00-19.00 Lun. chiuso

Tel. 063201706  063226571

Accesso per disabili da Via del Tempio di Giove. Avvisare prima dato che di solito l'ingresso è chiuso.

M Colosseo   BUS 44  63  81  84  85  87  170  175  176  204  628  715  716  780  781  810  850

Foto dei musei

I Musei Capitolini furono costituiti nel 1471 con la donazione del papa Sisto IV al popolo romano di un gruppo di statue bronzee di grande valore simbolico.
Le collezioni hanno uno stretto legame con la storia della città di Roma, da cui proviene la maggior parte delle opere, e ne riflettono l'evoluzione artistica e culturale. Il percorso espositivo, già articolato nei due palazzi affacciati sulla piazza del Campidoglio (il Palazzo Nuovo e il Palazzo dei Conservatori), è stato notevolmente ampliato dopo i recenti interventi di restauro con l'apertura al pubblico del Tabularium, collegato attraverso la Galleria di Congiunzione, la risistemazione del Palazzo Caffarelli e l'acquisizione del Palazzo Clementino.
A completare la suggestione dell'insieme contribuiscono gli importanti resti archeologici del Campidoglio antico inseriti all'interno degli spazi museali.
Il papa Sisto IV donando solennemente al Popolo Romano nel 1471 alcune antiche statue in bronzo già conservate al Laterano (la Lupa, lo Spinario, il Camillo e la testa colossale di Costantino, con il globo e la mano) costituì il primo nucleo dei Musei Capitolini. 
La restituzione alla città delle vestigia della sua passata grandezza acquistava un più alto valore simbolico per la loro collocazione sul Campidoglio, centro della vita religiosa della Roma antica e sede delle magistrature civili cittadine a partire dal medioevo, dopo un lungo periodo di abbandono.
Le sculture furono in un primo tempo sistemate sulla facciata esterna e nel cortile del Palazzo dei Conservatori ed in breve il nucleo originario fu arricchito da successive acquisizioni di reperti provenienti dagli scavi urbani e strettamente collegati con la storia della Roma antica. Alla metà del XVI secolo erano state collocate in Campidoglio, significative opere di scultura (tra le altre la statua di Ercole in bronzo dorato dal Foro Boario, i frammenti marmorei dell'acrolito di Costantino dalla Basilica di Massenzio, i tre pannelli a rilievo con le imprese di Marco Aurelio, il cd. Bruto Capitolino) ed importanti iscrizioni (tra cui i Fasti Capitolini, rinvenuti nel Foro Romano).
Le due colossali statue del Tevere e del Nilo, attualmente all'esterno del Palazzo Senatorio, furono trasferite negli stessi anni dal Quirinale, mentre la statua equestre di Marco Aurelio fu portata dal Laterano nel 1538 per volere del papa Paolo III.
La fisionomia della raccolta fu modificata nella seconda metà del '500, con l'ingresso nelle collezioni capitoline di un imponente gruppo di sculture, in seguito alla decisione del papa Pio V di liberare il Vaticano dalle immagini "pagane": le collezioni furono incrementate con significative testimonianze artistiche e all'impostazione storica fino ad allora prevalente si affiancò quella più squisitamente estetica delle nuove acquisizioni.  Con la costruzione del Palazzo Nuovo sull'altro lato della piazza fu possibile dal 1654 sistemare in maniera più adeguata la grande quantità di opere che si era accumulata nel Palazzo dei Conservatori, collocandone una parte nell'edificio appena costruito.
Il Museo Capitolino fu però aperto al pubblico solo nel secolo successivo, in seguito all'acquisizione della collezione di statue e ritratti del cardinale Albani ad opera del papa Clemente XII, che lo inaugurò nel 1734.
Benedetto XIV (che vi collocò anche i frammenti della Forma Urbis severiana, la grande pianta marmorea di Roma antica) fondò pochi decenni più tardi, alla metà del XVIII secolo, la Pinacoteca Capitolina, dove confluirono due importanti collezioni private, la Sacchetti e la Pio. Un notevole accrescimento delle raccolte ebbe luogo alla fine dell'Ottocento, dopo la designazione di Roma come capitale dell'Italia unificata nel 1870, in occasione degli sterri per la costruzione di nuovi quartieri. 
Per la grandissima quantità di materiali provenienti dagli scavi furono allestite nuove sezioni di esposizione nel Palazzo dei Conservatori e venne contemporaneamente realizzato sul Celio il Magazzino Archeologico Comunale, in seguito denominato Antiquarium. 
Alcune sculture trovarono posto in un padiglione a pianta ottagonale, la "Sala Ottagona", appositamente costruito nel giardino interno al primo piano del Palazzo dei Conservatori.
Anche in questo periodo ebbero luogo cospicue donazioni, dovute alla munificenza di collezionisti privati, tra le quali vanno ricordate la Collezione Castellani di vasi antichi e la Collezione Cini di porcellane. Il Medagliere Capitolino fu costituito negli stessi anni, con l'acquisizione di importanti collezioni private e con i reperti numismatici provenienti dagli scavi urbani.
Un nuovo allestimento delle collezioni fu realizzato da Rodolfo Lanciani agli inizi del 1900, seguito da una più radicale risistemazione nel 1925, quando nel Palazzo Caffarelli, appena acquisito, fu istituito il Museo Mussolini (poi Museo Nuovo) dove furono trasferite le opere di scultura conservate nell'Antiquarium al Celio, che da allora fu destinato soprattutto alle cosiddette "arti minori".
Nel 1952 fu ricavato in un'ala del Palazzo dei Conservatori un nuovo settore di esposizione, denominato Braccio Nuovo.
Nel 1957, in occasione del III Congresso Internazionale di Epigrafia Greca e Latina, venne inaugurata la nuova Galleria Lapidaria dei Musei Capitolini nella Galleria di Congiunzione, realizzata negli anni 1939-41 per il collegamento dei palazzi capitolini; vi furono sistemate circa 1400 iscrizioni antiche, latine e greche, provenienti in parte dalle sale dell'Antiquarium Comunale sul Celio, in parte dagli stessi Musei Capitolini.
Gravi problemi di infiltrazioni d'acqua e di umidità hanno poi costretto nel corso del tempo a chiudere al pubblico la Galleria Lapidaria; anche le sale del Museo Nuovo e del Braccio Nuovo del Palazzo dei Conservatori sono state successivamente escluse dal percorso museale.
Nel 1997, per liberare gli ambienti del museo interessati dai lavori di ristrutturazione, le sculture sono state in gran parte temporaneamente trasferite nel suggestivo spazio espositivo ricavato nell'ex centrale elettrica dell'Acea sulla via Ostiense, la centrale Montemartini.
Il progetto di ristrutturazione del complesso museale, affidato agli studi Dardi ed Einaudi e per il Giardino Romano all'architetto Carlo Aymonino, ha portato alla creazione di un percorso museale molto articolato, che affianca l'acquisizione di nuovi spazi espositivi alla riorganizzazione di alcuni settori del museo e alla riapertura delle sezioni chiuse.