ROMA SPQR

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Fontana dei Dioscuri

La fontana

 

Dove si trova

P.zza Montecavallo

Zona
rione Trevi
Autore
Raffaele Stern (1818)
Committente
Pio VII Chiaramonti
Acqua

Felice

Le gigantesche statue che vediamo ai lati dell'obelisco di piazza Montecavallo, rappresentano Castore e Polluce che tengono a freno i loro cavalli. Sono due copie romane di opere greche che anticamente adornavano le vicine terme di Costantino. I due colossi con i loro cavalli, fiancheggiavano una fontana, oggi scomparsa, e fino al 1589 erano rivolti verso l'odierno palazzo della Consulta. L'antica fontana era formata da una grande vasca posta su due gradini, al centro di questa, un lungo fusto sorreggeva un catino dal quale si alzava uno zampillo d'acqua. Fu Sisto V (1585-90) a far spostare più indietro i due Dioscuri, sull'asse di Porta Pia, in modo da completare la prospettiva godibile fin dal quadrivio delle Quattro Fontane. Successivamente Pio VI (1775-99) commissionò all'architetto Antinori una migliore sistemazione dei colossi e l'aggiunta dell'obelisco, proveniente dal Campo Marzio, da collocare al centro. L'Antinori fece togliere l'antica fontana e si accinse a spostare i Dioscuri per posizionarli uno rivolto a destra e l'altro a sinistra, come li vediamo oggi. La cosa risultò alquanto difficile, tanto che ci vollero ben quattro anni di tentativi andati a vuoto. L'Antinori, preso ormai in giro dai romani che con il solito vivace umorismo ne anagrammarono il nome in "non tirai", nel 1786 riuscì finalmente a tirare e a innalzare l'obelisco. Nel frattempo, cosa incredibile ma vera, si perse la vecchia fontana che non fu più trovata. Solo nel 1818 ne fu finalmente collocata in loco una, commissionata da Pio VII Chiaramonti, a Raffaele Stern. Fu utilizzata una grande vasca-abbeveratoio, proveniente dal Campo Vaccino (Foro Romano) ancora interrata nei pressi del tempio dei Dioscuri che Giacomo della Porta aveva già utilizzata per completare la fontana del Mascherone del Foro Boario nel 1593. Fu Carlo Fea a disseppellirla e a restaurarla coronando un sogno per lungo tempo accarezzato da Carlo Fontana che molto tempo prima avrebbe voluto il celebre catino in piazza Montecavallo.