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Via Urbana, 160 |
064814622 |
M Cavour |
BUS 16 70 71 93 93/ 613 |
Non molto lontana da S. Prassede, è dedicata alla sorella di lei, e sorge sul luogo della domus di proprietà del senatore Pudente, lungo il Vicus Patricius, attuale via Urbana, che già dal nome denotava la presenza di residenze signorili. L’area della chiesa è ricca di resti di età romana, parte sotterranei, parte inglobati nell’edificio, e gli scavi di questo secolo hanno constatato la presenza di una casa di due piani sopra la quale fu costruito nel III secolo un edificio termale, edificio che alla fine del IV secolo, sotto papa Siricio (384-399), fu trasformato nella chiesa attuale. La chiesa fu restaurata nell’VIII e nell’ XI secolo, ma soprattutto, tra il 1585 e il 1599, fu effettuata una ristrutturazione generale a opera di Francesco da Volterra, mentre recente è la ricostruzione della facciata e la sistemazione dell’accesso su via Urbana, risalenti al 1870. Ulteriori ripristini furono effettuati nel nostro secolo. Attualmente la chiesa si presenta come profondamente infossata rispetto al livello stradale, il che indica l’innalzamento del terreno, soprattutto in queste zone più scoscese, dall’epoca tardo antica a oggi. Sulla sinistra della facciata, il bellissimo campanile a cinque ordini, risalente all’inizio del XIII secolo. La facciata conserva. come trabeazione del portale centrale, uno dei più bei rilievi medievali di Roma, con un fregio floreale e clipei nei qua1i sono inserite le figure dell’Agnus e dei SS Prassede, Pastore, Pudenziana e Pudente. datati al 1080 circa. L’interno originariamente era a tre navate, divise da sei colonne per lato, che ben presto furono racchiuse entro pilastri; il restauro del 1588 ha trasformato la chiesa a navata unica, ottenendo cappelle nelle navate laterali, e rimettendo parzialmente in luce le colonne. I restauri del 1930 hanno scrostato pareti e pavimento per rimettere in luce tracce delle murature originarie dell’aula termale così come del pavimento musivo di questa. Nella navata destra, accesso alla sagrestia, nella cui volta è un affresco raffigurante la Conversione di S. Guglielmo d ‘Aquitania. opera del Domenichino (1625). L’abside
conserva tuttora il superbo mosaico della fine del IV secolo,
raffigurante Cristo in trono, circondato
dagli apostoli e dalle SS. Prassede e Pudenziana, con sullo sfondo la
raffigurazione di Gerusalemme, e in alto i simboli degli evangelisti;
restaurato ai margini in seguito ai rifacimenti cinquecenteschi,
conserva comunque una grande maestà e un’aria altamente classica che
deriva dalla sua datazione assai antica. Alla fine della navata sinistra
si può accedere all’oratorio Mariano, che si affaccia dietro
l’abside della chiesa, sulla retrostante via Cesare Balbo, il quale è
completamente affrescato con un ciclo di pitture risalenti al
pontificato di Gregorio VII (1073-1085). di poco precedenti e affini a
quelle della basilica inferiore di S.
Clemente. Ritornati
nella chiesa, nella navata sinistra, si apre la cappella Caetani, che
sorge sul sito dell’oratorio di S. Pastore, ritenuto il primo luogo
di culto stabilito nella domus di Pudente. La cappella è una splendida realizzazione
tardocinquecentesca, iniziata da Francesco da Volterra e completata da
Carlo Maderno, ricchissima di marmi, stucchi, mosaici, monumenti
funebri, ecc. Sempre sulla navata sinistra, il monumento funebre del
cardinale Luciano Bonaparte, nipote di Napoleone, che promosse i
restauri del 1870 (1895). |