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S. Ignazio di Loyola La chiesa

Dove si trova

Via del Caravita, 8/a

066794406

Entra nella chiesa

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Il massimo tempio gesuitico di Roma, al pari della non lontana chiesa del Gesù, dedicato al santo fondatore dell'Ordine, è strettamente collegato all'enorme edificio del Collegio romano, "università" per la formazione di tutti coloro che ambissero ad entrare nell'ordine. Sul luogo dell'attuale chiesa ve ne era una precedente, sorta nel 1562-1566 e dedicata alla SS. Annunziata: risultata troppo piccola per gli studenti che affollavano il Collegio, si procedette alla costruzione di un grandioso tempio a partire dal 1622, ad opera di Orazio Grassi. La costruzione prosegui con alterne vicende fino al 1685, quando per l'esaurimento dei fondi non si procedette oltre con la costruzione della prevista cupola, sostituita dalla finta cupola dipinta da P. Andra Pozzo. La monumentale facciata spicca sulla prospiciente piazza, in un contrasto forte quanto suggestivo con le architetture che fanno da sfondo, gli edifici settecenteschi creati dall'architetto Filippo Raguzzini tra il 1727 ed il 1728 in uno stile "barocchetto" che è quanto di più vicino vi sia in Roma allo stile rococò, e il cui aspetto "teatrale", di quinta scenografica, gli attirò violente critiche in età neoclassica. L'interno è a navata unica, con cappelle laterali intercomunicanti, e nel suo fasto mostra bene la presenza dei dettami della Confraternita, uniti alle esigenze di eloquenza monumentale dell'età barocca.

La volta della navata è il capolavoro di padre Andrea Pozzo, l'ultimo dei grandi studiosi della prospettiva e delle sue applicazioni, e raffigura la Gloria di S. Ignazio (1685 ca.). Di Andrea Pozzo sono anche gli affreschi della volta del presbiterio, del catino absidale, e dei pennacchi della finta cupola, oltre quest'ultima, un enorme tela di 17 metri di diametro simulante l'interno di una cupola dipinta in prospettiva. Per cogliere tutto l'insieme dal miglior punto di vista "illusionistico" occorre porsi sopra il disco di marmo giallo al centro della navata. La tela della finta cupola fu squarciata nel 1891 dall'esplosione della polveriera di Monteverde, e venne fortemente restaurata negli anni sessanta del XX secolo. Negli anni Venti del XX secolo ci fu anche un progetto di Armando Brasini per costruire una cupola vera e propria, peraltro rimasto allo stato d'intenzione. L'altare del transetto destro, ricchissimo, fu anch'esso disegnato dal Pozzo, e dedicato a S. Luigi Gonzaga (1698). Tra quattro colonne di marmo "verde antico", il rilievo con la Gloria di S. Luigi, opera di Pierre Legros. Sotto la mensa d'altare le reliquie di S. Luigi in un'urna di lapislazzuli. All'altare del transetto sinistro, Annunziata, bella pala marmorea di Filippo Della Valle (1749).

Dal transetto destro si sale alla cappella della "Prima Primaria" (non visitabile), integralmente affrescata dal Borgognone (1658 ca.). Uscendo dalla chiesa vale la pena di effettuare un giro all'enorme edificio del Collegio Romano, cui si è accennato prima, probabilmente costruito dall'architetto gesuita Giuseppe Valeriano, tra il 1582 ed il 1584. La facciata principale di estrema semplicità funzionale, guarda su piazza del Collegio Romano. Il collegio, dopo il 1870, fu espropiato dallo stato italiano e destinato a sede del Liceo-Ginnasio E.Q. Visconti, che vi si trova tutt'ora. Vi venne sistemata anche la sede della Biblioteca Nazionale Centrale "Vittorio Emanuele II", ora al Castro Pretorio, e quella del Mueso Preistorico-Etnografico "L. Pigorini", ora all'EUR, sorto inglobando le ricchissime collezioni qui conservate nel Seicento dal P. Atanasio Kircher, a carattere storico-artistico, etnografico e naturalistico. Attualmente negli ambienti del Collegio, lungo via del Collegio Romano hanno trovato sede gli uffici centrali del Ministero per i Beni culturali.