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Gianicolo 

                                                                

 

Piazzale G. Garibaldi

BUS   44  75  870

 

Vista dal Gianicolo                      Vista dal Gianicolo

 

 

La passeggiata del Gianicolo permette di godere uno degli scorci più suggestivi sul centro storico di Roma, come ben sanno generazioni di coppiette, romantici e viaggiatori di ogni paese. Grandi viali alberati attraversano la collina che domina Trastevere per confluire in piazzale Garibaldi, dove la terrazza panoramica fa perno intorno al monumento equestre dell'eroe dei due mondi, opera del tardo ottocento di Emilio Gallori. Ai piedi della terrazza, il Parco Gianicolense degrada ripido ad est verso il Tevere. La passeggiata panoramica muove verso sud, tra ali di busti di marmo raffiguranti illustri garibaldini, verso l'ampio e scenografico largo della Fontana dell'Acqua Paola, chiamata tradizionalmente "Fontanone", eretta da Giovanni Fontana e Carlo Maderno per Papa Paolo V (1608 - 1612). Poco più avanti la strada giunge sulla terrazza della bella chiesa di San Pietro in Montorio, nota per il tempietto rinascimentale del Bramante racchiuso nel cortile, modello di perfezione classica, storica meta di coppie che ufficializzano religiosamente la loro unione.
Il panorama ammirabile dal colle Gianicolo è forse il migliore a Roma. In un solo colpo d'occhio è possibile riconoscere tutti gli storici monumenti di Roma e le grandi basiliche cristiane. Sullo sfondo gli imponenti colli Albani, un tempo centro religioso e sacro per i primi romani, dominano la scena. Chi si reca a Roma come turista non può perdere l'occasione di visitare il colle del Gianicolo.

Secondo una delle più antiche leggende della mitologia romana, il colle dei Gianicolo avrebbe ospitato la città fondata dal dio Giano. da cui il suo nome. Giano ebbe diversi figli. da uno dei quali. Tiberino, deriverebbe il nome del Tevere (Tiber in latino).
Il Gianicolo sorse per lungo tempo in piena campagna. Fu soltanto nel XVII sec. che Urbano VIII vi fece edificare la muraglia a bastioni (Mura di Urbano VIII), attualmente fiancheggiata dal viale delle Mura Aureliane e dal viale delle Mura Gianicolesi.
Da Muzio Scevola a Garibaldi - Il Gianicolo sembra avere avuto la vocazione di suscitare gli atti eroici che, nella leggenda o nella realtà. hanno plasmato la storia di Roma.
Il più antico risale al tempo in cui la città, liberata dai re etruschi (VI sec. a.C.). subiva l'assedio dei Porsenna. Un giovane nobile romano, Muzio, penetrò nell'accampamento nemico. sul Gianicolo con l'intento di ucciderne il capo. ma per sbaglio uccise un aiutante di Porsenna. Immediatamente arrestato, per dimostrare a Porsenna quanto la vita contasse poco per un Romano deciso a salvare la sua patria, egli pose la mano destra su un braciere acceso. Porsenna. colpito da tanto eroismo, gli ridiede la libertà. Muzio ricevette così il soprannome di Scevola, il mancino.
Sull'esempio di Muzio, una fanciulla di nome Clelia diede prova di un coraggio che Tito Livio definisce "senza precedenti in una donna".
Tenuta in ostaggio da Porsenna. convinse le sue compagne a seguirla nella fuga. facendo loro attraversare il Tevere a nuoto per raggiungere Roma. Il Gianicolo fu infine il teatro in cui si svolsero le lotte per l'Unità italiana: nel 1849 Garibaldi vi difese valorosamente la Repubblica romana dall'assalto delle truppe francesi comandate dal generale Oudinot chiamato da Pio IX..Il 4 luglio dopo un mese di micidiali combattimenti, fu restaurato,  il governo pontificio.

Da non perdere, specie per i più piccini, ogni giorno a mezzogiorno lo sparo del cannone a cura dell'esercito italiano.

 

Colpo di cannone ogni giorno a mezzogiorno