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Collezione di lamette da barba

 

 

Via Pescaglia, 27

 

Tel 06.55285165

Solo per appuntamento

 

BUS  128  780  781

 

Ben pochi forse avrebbero immaginato, solo qualche decennio fa, di trovare un giorno le lamette da barba in bella mostra, catalogate ed incorniciate, a rappresentare l'"oggetto del desiderio" per un numero sempre crescente di amatori. A Roma di lamettofili se ne contano un centinaio, in tutto il paese più di mille. Punto di riferimento in città per i cultori di queste singolari raccolte "a doppio taglio" è Alfonso Tozzi, ideatore del Catalogo delle lamette da barba italiane, la cui collezione, tra le più complete, è composta da circa 24.000 pezzi oltre che da decine di migliaia di doppioni, messi insieme in oltre vent'anni di accurate e minuziose ricerche.

La lametta nacque agli albori del Novecento dall'intuizione di un ignoto rappresentante di tappi, King Campbell Gillette. Il brevetto, della durata di vent'anni, risale infatti al 1902, quando fu fondata a Boston la Safety Razor & Co, il cui successo, dopo un inizio stentato, fu talmente travolgente da non dover cedere il primato.

La lametta non è molto cambiata nel tempo. Anche i diversivi, come gli esemplari a croce di Malta con quattro fili, che si risolsero in un fiasco perchè necessitavano di un apposito rasoio, non rappresentano che lievi variazioni sul tema. Certamente non sufficienti a giustificare raccolte di migliaia di pezzi. A interessare il collezionista non è quindi la lametta vera e propria ma la bustina, che anzi dev'essere conservata rigorosamente vuota per non essere danneggiata da processi di ossidazione.

Sfogliando i raccoglitori, comuni album per diapositive, appaiono, fra rime stentate di improvvisati poeti, serie tematiche di vario tipo, prodotte in particolare fra la metà degli anni venti del novecento e gli inizi degli anni sessanta, quando il boom dei rasoi elettrici e di quelli "usa e getta" provocò il tramonto della lametta.

Animali, personaggi storici,mezzi di trasporto,messaggi pubblicitari per medicinali, liquori o cosmetici ma anche per sigarette e persino preservativi. Insomma, una vera e propria storia del costume. Numerose sono le lamette sportive, ricordo dei principali eventi del ciclismo oppure relative alle differenti squadre di calcio. Rara (e cara) quella della A.S. Roma del 1942, anno del primo scudetto. Bustine legate alle mode dunque, ma anche protagoniste di eventi storici, pronte a lanciare slogan agli italiani o ad assumere nomi di armi da guerra. Nel 1946 la povera lametta che, ignara apologeta del fascismo, si era trovata in "camicia nera" ad affermare "Lama Dux,,, dux l'ama", si prese la rivincita sventolando una bandiera rossa "che trionferà", secondo la fabbrica produttrice dall'altisonante nome  URSS, che però è soltanto l'acronimo di Utensili Rasoio Speciali Saponi.