ROMA SPQR

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TRAIANO

 

 

 

 

Figlio di un generale, crebbe nell'esercito fino a divenire nel 97, legato per la Germania Superiore. Adottato da Nerva e divenuto co-reggente nel settembre 97, non abbandonò il suo incarico e continuò la sua azione militare ai confini settentrionali. Acclamato sul limes Renano alla morte di Nerva nel gennaio 98, passò ancora un anno a riorganizzare le difese per entrare a Roma solo nel 99, e in contrapposizione al dispotismo domizianeo, fece subito atto di omaggio al senato guadagnandosi il favore dell'assemblea.
La grave crisi economica che affliggeva l'Italia e in misura minore l'impero, fu affrontata da Traiano in maniera quanto mai perspicace. Era necessario accrescere le riserve auree dello Stato per mantenere inalterato il rapporto tra oro e la moneta dei piccoli commerci e delle classi medie, il denaro d'argento. La soluzione fu così trovata nella conquista della Dacia, non tanto necessaria dal punto di vista militare quanto da quello economico dato che era un territorio ricchissimo d'oro. Iniziata nella primavera del 101, la prima campagna si concluse nel 102 con la resa del re Decebalo e l'insediamento di una guarnigione romana nella capitale Sarmizegetusa (Gradistea - Romania).
Due anni dopo una rivolta portò nuovamente T. in Dacia, questa volta Decebalo fu catturato e ucciso, la Dacia nel 107 divenne provincia romana e nell'Impero affluì un'enorme massa d' oro. Non meno significativa fu la politica orientale, nel 106 fu infatti conquistato da Cornelio Palma il regno dei Nabatei che costituì la provincia dell'Arabia Petreia. Mentre l'amministrazione imperiale cercava in ogni modo di tamponare l'emorragia di denaro destinata all'impressionante sforzo bellico traianeo, scoppiò violento il contrasto con i Parti.
Nel 111 il re Cosroe proclamò il nipote re d'Armenia, T. rispose allora con la guerra. Nell'autunno del 114 invase l'Armenia, poi nel 115 annesse Mesopotamia superiore e Assiria e alla fine dell'anno espugnò la capitale partica Ctesifonte (vicino Bagdad). Ma nel 116 le comunità ebraiche di Cirene, Cipro, Egitto, Palestina e della Mesopotamia appena conquistata si ribellarono causando gravissimi disordini. T. allora fu costretto a tornare indietro sgomberando la Mesopotamia settentrionale, soffocata la rivolta mentre si preparava per rientrare nell'Urbe, morì improvvisamente a Selinunte di Cilicia (Turchia) nell'estate del 117.