ROMA SPQR

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AURELIANO

 

 

 

 

Abile generale di umili origini, dopo una brillante carriera militare fu proclamato dalle legioni a Sirmio nell'aprile del 270, fu poi riconosciuto a Roma dal senato nella tarda estate dello stesso anno.
Risollevò le sorti dell'Impero reagendo con inesorabile energia alla grave crisi politica e militare, subito infatti sconfisse gli Iutungi nella Rezia mentre tornavano da un'incursione in Italia e respinse i Vandali dalla Pannonia. Nel 271 gli Iutungi scesero nuovamente in Italia battendo i Romani vicino a Piacenza, poi furono annientati da A. prima a Fano poi a Pavia, cacciò quindi i Goti dalla penisola balcanica e decise di abbandonare definitivamente la Dacia per ragioni strategiche. Con una fulminea campagna conquistò il regno di Palmira (Tadmor in Siria) e catturò la regina Zenobia riportando sotto il controllo dell'Impero le province orientali e l'Egitto perdute all'autorità romana dal 269 (vedi Vaballato), infine riconquistò la Gallia nel 273 battendo l'usurpatore Tetrico ai Campi Catalaunici (Chalons Sur Marne).
Consapevole dei pericoli delle incursioni barbariche, costruì la prima cerchia di mura a difesa di Roma dopo 600 anni, le mura Aureliane.
In campo economico introdusse una riforma destinata ad alleviare le condizioni delle classi inferiori, instaurò un governo apertamente autocratico riducendo al silenzio il partito senatorio e in campo religioso introdusse il culto del Sole, divinità cara ai soldati, inaugurando il processo di assimilazione dio-imperatore. Fu ucciso in una congiura militare nei pressi di Cenofurio (vicino Bisanzio) nel novembre 275 mentre preparava una spedizione contro i Persiani.