Fontana Ninfeo

 

          

 

Palazzo Rondinini

 

Via del Corso, 518

 

Nel cortile di questo palazzo, a fronte dell'ingresso, c'è un interessante ninfeo, fatto realizzare nel 1764 dal marchese Giuseppe Rondinini, che occupa in altezza il piano terreno e il mezzanino. Al di sopra di esso è una loggia coperta a vetri, che poggia su sei mensole. Si tratta di un intervento ottocentesco dovuto al principe di Sanseverino che per un periodo fu proprietario del palazzo. Il Ninfeo è costituito da un ampio prospetto a tre nicchie, con statue formate da elementi antichi con completamenti moderni, secondo il gusto dell'epoca. Sopra la nicchia centrale si legge la seguente iscrizione:

GENTILITIAS AEDES ELEGANTI CVLTO ADAVXIT

COPIOSIS AQVAE

FONTIBVS ANAGLIPHIS STATVIS

IMAGINIBVS LAPIDISQVE  SCRIPTIS

DECORAVIT

MARCHIO IOSEPH RONDININI

ANNO DOMINI

MDCCLXIV

(Il marchese Giuseppe Rondinini nel 1764 arricchì la casa gentilizia, con arte elegante e di abbondanti fonti d'acqua, di fregi, di statue, di immagini e le decorò con lapidi scritte).

L'epigrafe è sovrastata da due angeli che sostengono uno stemma il quale non presenta decorazioni nel campo. Nei due spazi intercorrenti tra una nicchia e l'altra si sovrappongono a partire dal basso, i seguenti elementi: un riquadro ornato da tre fasci littori, una finestra con inferriata, un rilievo. Il rilievo a destra rappresenta una divinità fluviale con un vaso dal quale versa l'acqua; quello a sinistra raffigura una donna in una barca con un remo in mano.

Nella nicchia centrale si eleva la statua di Dionisio che sorregge il tirso in bronzo. Ai suoi piedi figura una pantera che dalla bocca versa l'acqua in una vaschetta, quasi mimetizzata in una scogliera, da cui per tracimazione scende nella vasca di raccolta di forma mistilinea addossata alla parete di fondo. Ai lati di tale bacino, che emerge di poco da terra, vi sono due piccole e basse aiuole con piante che ne proseguono il ritmo ma che sembrano aggiunte posteriormente. La nicchia destra è occupata dalla statua di Venere che appare entro una conchiglia la quale poggia sopra una formazione rocciosa su cui si nota la presenza di un putto. La dea ha il pube coperto da un manto che, svolazzando in alto, si dispiega sul fondo della nicchia. Ai piedi di Venere si nota un piccolo delfino, mentre un altro pesce di dimensioni maggiori orna lateralmente la statua.

Nella nicchia di sinistra è collocata la statua di Apollo, del tipo del Belvedere, alla cui base figurano da un lato una lira e dall'altro un serpente. Sotto le nicchie che contengono le statua raffiguranti Venere ed Apollo, si trovano due fontanelle gemelle costituite da due mascheroni in atto di versare l'acqua in altrettante vaschette pensili semicircolari a valva di conchiglia. Ma sono ambedue inattive.