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Catacombe di Novaziano

 

viale Regina Elena, 303

visita previa richiesta alla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra – 06/735824

 

 

 

Sul lato opposto a viale Regina Elena rispetto all’entrate della catacomba, furono portati alla luce un mausoleo di età augustea e una sala con volta a botte. Attorno alla metà del III sec. d.C. viene datato, in base a testimonianze epigrafiche e dati topografici, un nucleo che si origina da una galleria in posizione assiale rispetto la scala di accesso. A questo livello, poco dopo il 258 d.C., in una tomba “a mensa” di piccole dimensioni, vennero deposti i resti di un defunto, successivamente oggetto di venerazione. La tomba risulta foderata di marmo e ornata da due colonnine, una delle quali ancora in situ. Si conservano ancora i resti della decorazione pittorica e musiva, mentre un’iscrizione ricorda i lavori eseguiti dal diacono Gaudenzio in onore di Novaziano. Il cimitero si ampliò nel corso di tutto il IV sec. d.C., durante il quale venne realizzato, con pianta irregolare, un livello superiore della catacomba. La frequentazione del cimitero, e della tomba, si interruppe bruscamente nel V sec. d.C., quando scompare anche la memoria del luogo.

IL MARTIRE

L’iscrizione di Gaudenzio in onore di Novaziano si riferisce con probabilità allo scismatico fondatore della chiesa indipendente sopravvissuta fino agli inizi del V sec. d.C. Da una lettera di Cipriano (ante 258) si apprende come Novaziano lo precedette al martirio, probabilmente avvenuto fuori Roma. Trova così sostegno l’ipotesi che il corpo sia stato successivamente traslato nella tomba monumentalizzata. Il brusco abbandono del cimitero agli inizi del V sec. d.C. è forse da collegare allo scioglimento ed alla confisca dei beni dei novazianisti.