ROMA SPQR

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S. Giuseppe a Capo le Case La chiesa

Dove si trova

Via Francesco Crispi

06483423

Entra nella chiesa

M

Barberini

BUS

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95  116  117  119  492

 

La chiesa forma, insieme alle non lontane SS. Tommaso e Ildefonso da Villanova e S. Maria Odigitria, un trio di edifici sacri che per diversi motivi, non ultimo l'incuria e l'abbandono, sono pressochè ignoti ai romani. Edifici che certo non spiccano per la loro importanza artistica, ma che comunque risultano essere interessanti per motivi storici e di costume. La zona in cui sorgono, il triangolo costituito da via Capo le Case, via Sistina e via del Tritone, aveva un carattere rurale o quasi fino alla fine del Cinquecento. L'urbanizzazione cominciò con la realizzazione del sistema stradale di Sisto V, quindi con la via Felice o Sistina, e nei primi decenni del seicento vi si insediarono, sempre al margine dell'abitato, diversi conventi o confraternite. La confraternita dei siciliani fonda S. Maria d'Odigitria al Tritone, le Carmelitane s'insediano in S. Giuseppe, mentre gli Eremitani a S. Idelfonso, in via Sistina. L'urbanizzazione e la creazione dell'attuale quartiere sarà largamente successiva, mentre gli espropri del periodo napoleonico e di quello successivo al 1870 saranno causa della decadenza di questi edifici, così come molti altri di Roma.

La chiesa di S. Giuseppe, con l'annesso monastero, fu costruita a partire dal 1598, ed era ricca di quadri di valore (Sacchi, Lanfranco, etc) ora perduti o in altra sede. Il convento, ora in parte demolito, ospitò dopo il 1870 il museo Artistico-Industriale. La chiesa dei SS. Tommaso ed Idelfonso è in migliori condizioni, e fu edificata nel 1667 su progetto del domenicano Giuseppe Paglia. La chiesa di S. Maria d'Itria è così detta dalla presenza dell'immagine della Madonna Odigitria, di provenienza costantinopolitana, e fu ricostruita nel 1814-1917; è tutt'ora la chiesa nazionale dei siciliani a Roma.