ROMA SPQR

Indietro Home Collabora Indice La tua attività Link Libro degli Ospiti

 

Tomba di Romolo

 

M

-----

via Appia Antica 153

BUS

118  218

 

 

 

Di fronte al Circo, orientato sulla via Appia, si erge il mausoleo, detto di Romolo dal nome del figlio di Massenzio, morto in giovane età e qui sepolto nel 309 d.C.. E' probabile che venne poi trasformato in tomba dinastica, destinata a tutta la famiglia imperiale, come dimostra il numero dei loculi esistenti in essa. Ben conservato è il grandioso quadriportico perimetrale in opera listata, con archi su pilastri con semicolonne in laterizio, coperto da piccole volte a crociera; oltre all'ingresso principale, si aprivano altre due porte, in direzione del circo e del palazzo. Non è, stata trovata traccia di rivestimenti (intonaco, marmo ecc.), piuttosto restano perfettamente visibili i fori destinati a sostenere le travature lignee.

Al centro del portico sorge il sepolcro vero e proprio; si tratta di un edificio circolare di circa 33 m di diametro, preceduto da un pronao rettangolare con fronte dotata di sei colonne, sul quale nel XVIII sec. fu addossato un casale. Non sono più visibili i blocchi di marmo del rivestimento, dei quali però restano alcuni frammenti sotto il piano di calpestio.

Il complesso, che doveva essere simile al Pantheon, fu studiato dai più grandi architetti del passato, da Sebastiano Serlio a Raffaello; il Palladio si ispirò alla tomba di Romolo (applicandole il lanternino e altri elementi barocchi) quando costruì le sue celebri ville. Tutto ciò rende l'idea del senso di continuità con cui gli architetti del Rinascimento studiavano i monumenti antichi, e dell'abilità tecnica che veniva riconosciuta in queste grandi opere.

Entriamo allora nel casale settecentesco e ci ritroviamo all'interno del pronao colonnato; il mausoleo era costituito da due piani, dei quali resta ora solo l'inferiore, nel quale scendiamo. Questa è la camera funeraria, e consiste di un ambiente circolare con al centro un enorme pilastro; nel muro perimetrale si aprono delle nicchie, alternativamente rettangolari e semicircolari, nelle quali erano collocati i sarcofagi dei defunti (quindi sicuramente del figlio di Massenzio).

Anche nel pilastro centrale si aprono otto nicchie disposte secondo lo stesso schema.

Quasi interamente scomparso è l'ambiente superiore, destinato alla celebrazione pubblica del figlio divenuto "Divo" ("Divo Romolo" recita l'iscrizione del circo), assunzione che era possibile solo agli imperatori, secondo modelli di origine orientale. Il sepolcro doveva essere infine coperto da una grandiosa cupola, e fu probabilmente rappresentato anche in un gruppo di monete coniate da Massenzio in onore del figlio divinizzato. Di tutto questo resta una terrazza pavimentata in sampietrini moderni.

Addossato al lato sud-est del recinto troviamo il cosiddetto sepolcro dei Servilii che, nonostante fosse molto più antico della tomba di Romolo (è probabilmente di età augustea), era comunque un edificio sacro e quindi fu rispettato. Il sepolcro è costituito da un basamento quadrato in calcestruzzo sormontato da un tamburo a nicchie, al cui interno la camera funeraria, sufficientemente ben conservata, è decorata da stucchi.