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Arco di Costantino

 

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M

Colosseo

Piazza del Colosseo  

BUS

75  81  85  87  117  175  673  810  850

 

Rilievi lato sinistro Rilievi lato destro Particolare dell'attico Rilievi del tempo di Marco Aurelio
 

 

 

 

Fregio Costantianiano sul lato nord Fregio Traianeo con Daci Trabeazione dell'angolo nord-ovest Foto del 1933

 

L'arco di Costantino celebra la battaglia presso Ponte Milvio del 312 d.C., quando l'imperatore vinse il rivale Massenzio, battaglia in cui quest'ultimo perse la vita. La costruzione terminò tre anni dopo e venne inaugurata nel decimo anniversario del governo di Costantino, il 25 luglio del 315. La lunga iscrizione, ripetuta sulle due facciate dell'attico, dice: "Imp(eratori) Caes(ari) Fl(avio) Constantino Maximo / P(io) F(elici) Augusto s(enatus) P(opuls)q(ue) R(omanus) / quod instinctu divinitatis mentis / magnitudine cum exercitu suo / tam de tyranno quam de omni eius / factione uno tempore iustis / rem publicam ultus est armis / arcum triumphis insignem dicavit", ossia: "All'Imperatore Cesare Flavio Costantino Massimo, Pio, Felice, Augusto, il Senato e il Popolo Romano, poiché per ispirazione della divinità e per la grandezza del suo spirito con il suo esercito vendicò ad un tempo lo stato su un tiranno e su tutta la sua fazione con giuste armi, dedicarono questo arco insigne per trionfi". Nella frase instinctu divinitatis (per ispirazione della divinità) si è voluta vedere una impossibile conferma della leggendaria apparizione della croce a Costantino prima della battaglia di Ponte Milvio: tra l'altro, la conversione al Cristianesimo avvenne molto più tardi. L'arco, a tre fornici, è il più grande che ci sia rimasto: alto quasi 25 metri, il fornice centrale misura 6,50 metri di larghezza per 11,45 di altezza. L'arco è un centone di sculture e parti architettoniche provenienti da monumenti diversi. Ciò si spiega perché in quel periodo la città, che aveva perso da tempo le prerogative di capitale (e che di lì a poco tempo le perderà anche formalmente a favore di Costantinopoli), non aveva più maestranze capaci di decorare con eleganza un monumento pubblico di tale importanza e grandezza. I quattro tondi che si notano sopra i fornici laterali appartengono all'età di Adriano, forse appartenenti ad un arco quadrifronte. Le due estremità dell'attico, ai lati dell'iscrizione, sono occupate da quattro grandi pannelli appartenuti probabilmente ad un monumento innalzato da Commodo in onore del padre, Marco Aurelio. Si suppone che si trattasse anche in questo caso di un arco quadrifronte, collocato nelle vicinanze della colonna di Marco Aurelio. Quattro statue di Daci, provenienti dal Foro di Traiano, occupano i plinti al di sopra delle colonne. Nel complesso, l'arco di Costantino, al di là della sua notevole importanza storica, può essere considerato un vero e proprio museo della scultura romana ufficiale, forse il più ricco e importante di tutti. Nel Medioevo lo si chiamava familiarmente "arco de Trasi" (dal latino transeo, passo attraverso) perché si trovava sulla via che conduceva alla chiesa di San Gregorio.