Bonifacio VIII

 

 

1294 - 1303

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Dotto giurista, fece la sua carriera presso la curia romana e partecipò a numerose missioni in vari paesi. Nel 1281 divenne cardinale e nel 1294, dopo aver concorso a indurre Celestino V a rinunciare al pontificato, fu eletto papa dal conclave riunito a Napoli. Carattere impetuoso e autoritario, consolidò la sua posizione personale e familiare in Roma abbattendo gli avversari, in particolare i Colonna. Il suo programma, inteso alla restaurazione della supremazia pontificia nel campo spirituale e in quello temporale su tutto il mondo cristiano, non ebbe successo, e i suoi sforzi di realizzarlo, assumendo la funzione del pacificatore e dell'arbitro, non solo fallirono, ma gli procurarono impopolarità, accuse e odi implacabili. Tale esito ebbero i suoi interventi nelle lotte tra Genova e Venezia, tra gli Angioini e gli Aragonesi, tra la Francia e l'Inghilterra, tra i Bianchi e i Neri di Firenze; donde i severissimi giudizi di Dante, il quale vide in lui non soltanto il pericoloso nemico della libertà fiorentina, ma anche il pontefice assetato di potenza terrena al punto da farsi usurpatore dei diritti spettanti per destinazione divina all'Impero. Il pontificato di Bonifacio VIII finì tragicamente per il conflitto tra il papa e il re di Francia Filippo IV il Bello: esso ebbe origine dalla pretesa del re di sottoporre gli ecclesiastici francesi alle imposte, senza il consenso della Santa Sede. Il papa reagì invocando il rispetto dei tradizionali privilegi ecclesiastici che ebbe tuttavia scarso effetto. Dopo una tregua, nel corso della quale il papa acquistò grande prestigio con la canonizzazione di re Luigi IX di Francia, col consolidamento della sua posizione in Roma sulle famiglie rivali e con la celebrazione del primo giubileo secolare (1300), la contesa si riaccese quando Filippo il Bello fece arrestare il vescovo di Pamiers, Bernard Saisset. Mentre il papa, con una serie di documenti teologici e giuridici ribadiva energicamente i suoi diritti, il re, dopo un'intensa, tendenziosa propaganda tra il popolo, faceva appello agli Stati Generali, e otteneva da essi la sanzione del principio che sopra il re non esisteva altra autorità, salvo il volere di Dio. Bonifacio rispose con la famosa bolla Unam sanctam (1302), una delle più solenni dichiarazioni della supremazia pontificia. Si scatenò allora in Francia una violenta campagna contro il papa, che fu chiamato usurpatore della cattedra di san Pietro e perfino eretico; in questo clima arroventato Guglielmo di Nogaret, scese in Italia con una banda di armati, ai quali si unì Sciarra Colonna coi suoi seguaci assetati di vendetta, e aggredì, oltraggiò e catturò Bonifacio VIII nel suo palazzo di Anagni (7 settembre 1303). Il vecchio papa, liberato dal popolo di Anagni, solamente allora scomunicò il re. Morì a Roma pochi giorni dopo, l'11 ottobre, amareggiato per le offese subite.